Nel 2011 l'Ostello di Parma, oggi Student's Hostel, è stato intitolato a Luciano Ferraris e riteniamo giusto evidenziare qui la storia della sua vita.

Luciano Ferraris nasce a Torino il 18 settembre 1914 e muore l’8 giugno 1989.

Fin da ragazzo frequenta l’Opera dei Salesiani di don Bosco, impegnandosi nell’animazione degli scout che frequentano l’oratorio, assimilando i valori e lo spirito dell’apostolato dei salesiani.

Dopo aver conseguito il diploma tecnico, inizia la sua attività professionale come disegnatore alla Fiat.
Partecipa alla seconda guerra mondiale come sotto ufficiale dell’Aeronautica.

Nel 1945 è promotore della rinascita dello scoutismo, ricostituendo alcuni gruppi scout presso gli oratori dei salesiani, con mezzi poverissimi, ma con la voglia di ricostruire esperienze positive per i giovani che uscivano dall’esperienza della guerra.
La sua capacità di entrare subito in empatia con le sofferenze degli altri lo rende presto precursore autonomo e convinto della terapia del sorriso e del servizio ai più deboli.

Nel 1952 Luciano Ferraris, collegandosi all’Unitalsi, scopre la ricchezza di esperienze educative che può trasmettere nel servizio agli ammalati a Lourdes, e da allora cerca di iniziare o concludere le routes coinvolgendo gli scout in questa impresa.
Proprio in un pellegrinaggio aveva conosciuto i Foulards Blancs francesi: l’esperienza lo aveva entusiasmato. Così, con l’apporto determinate del sacerdote don Dusan Stefani, riuscì nel 1958 a far nascere anche in Italia l’esperienza del servizio scout agli ammalati che in pochi anni vide migliaia di giovani sui treni dell’Unitalsi e dell’Oftal prestare servizio a chi era costretto a vivere nella sofferenza.

Per quasi trent’anni partecipò in prima persona all’animazione e alla direzione dei pellegrinaggi nazionale a Lourdes e a Loreto, ricoprendo per novi anni il ruolo di responsabile nazionale.

Quando nel 1979 la comunità Foulard Bianchi fu in grado di camminare da sola, tornò a rivolgere a tempo pieno le sue attenzioni e le sue energie inesauribili ad altre mete sempre nell’ambito dell’educazione/animazione e del servizio agli emarginati.

Diresse per diversi anni corsi per capi educatori di espressione e di animazione, seguiti da una serie di libri sull’argomento.